Le bombe fasciste. Il 12 dicembre 1969.

La Banca Nazionale dell’Agricoltura dopo l’esplosione

Alle 16.37 del 12 dicembre 1969 nella sala centrale della Banca Nazionale dell’Agricoltura di piazza Fontana a Milano una bomba causò 17 morti e circa 90 feriti. Decine di coltivatori diretti e imprenditori agricoli erano presenti in occasione del mercato settimanale. Poco prima un’altra bomba venne rotrovata nella Banca commerciale di piazza della Scala, sempre a Milano. Fra le 16. 55 e le 17.30 altre bombe scoppiarono a Roma. Il 12 dicembre 1969 segna l’inizio della cosidetta “strategia della tensione”, il tentativo di destabilizzare la società italiana per preparare e leggittimare una deriva autoritaria. Come in altre occasioni, le indagini inizialmente seguirono la pista anarchica. In un secondo momento le indagini vennero orientate sugli ambienti fascisti padovani di Ordine Nuovo, coinvolgendo anche esponenti dei servizi segreti. Diversi processi si conclusero con l’assoluzione degli imputati per insufficienza di prove o contraddittorietà di prove. Nel 2005 la Corte di Cassazione accertò le responsabilità fasciste di Ordine Nuovo, in particolare degli imputati Franco Freda e Giovanni Ventura, sebbene non più processabili perchè già assolti in via definitiva.