Eröffnung des Museums Zwangsarbeit im Nationalsozialismus in Weimar

Im ehemaligen Gauforum in Weimar eröffnet am nächsten Mittwoch, 8. Mai 2024 das Museum Zwangsarbeit im Nationalsozialismus. Der Museumsstandort befindet sich im geplanten Dienstsitz des Thüringer Reichsstatthalters und Gauleiters Fritz Sauckel. Sauckel war Generalbevollmächtigter für den Arbeitseinsatz ab 1942 und somit einer der Haupttäter des Nationalsozialismus, verantwortlich für die Deportationen von Millionen Menschen zur Zwangsarbeit ins Deutsche Reich.
Im Museum Zwangsarbeit im Nationalsozialismus wird neben wechselnden Sonderausstellungen (die erste davon thematisiert das “Bauhaus im Nationalsozialismus”) die gesamteuropäische Dimensionen der NS-Zwangsarbeit ausgestellt.
Die Trägerschaft des Museums übernimmt die Stiftung “Gedenkstätten Buchenwald und Mittelbau-Dora”.

Piero Calamandrei: “I ragazzi imparano chi fu Muzio Scevola o Orazio Coclite, ma non sanno chi furono i fratelli Cervi”

I ragazzi delle scuole imparano chi fu Muzio Scevola o Orazio Coclite, ma non sanno chi furono i fratelli Cervi.

Non sanno chi fu quel giovanetto della Lunigiana che, crocifisso ad una pianta perché non voleva rivelare i nomi dei compagni, rispose: «Li conoscerete quando verranno a vendicarmi», e altro non disse. Non sanno chi fu quel vecchio contadino che, vedendo dal suo campo i tedeschi che si preparavano a fucilare un gruppo di giovani partigiani trovati nascosti in un fienile, lasciò la sua vanga tra le zolle e si fece avanti dicendo: «Sono io che li ho nascosti (e non era vero), fucilate me che sono vecchio e lasciate la vita a questi ragazzi».

Non sanno come si chiama colui che, imprigionato, temendo di non resistere alle torture, si tagliò con una lametta da rasoio le corde vocali per non parlare. E non parlò. Non sanno come si chiama quell’adolescente che, condannato alla fucilazione, si rivolse all’improvviso verso uno dei soldati tedeschi che stavano per fucilarlo, lo baciò sorridente dicendogli: «Muoio anche per te… viva la Germania libera!».

Tutto questo i ragazzi non lo sanno: o forse imparano, su ignobili testi di storia messi in giro da vecchi arnesi tornati in cattedra, esaltazione del fascismo ed oltraggi alla Resistenza.

Piero Calamandrei

dal discorso tenuto il 28 febbraio 1954 al Teatro Lirico di Milano

Rossana Rossanda, a 100 anni dalla nascita un sito raccoglie la sua eredità intellettuale

Cento anni fa, il 23 aprile 1924 nasceva a Pola Rossana Rossanda. Partigiana, giornalista, scrittrice, femminista e politica italiana, è stata tra i fondatori del quotidiano “Il Manifesto” e ha avuto un ruolo importante nel panorama intellettuale e politico italiano del Novecento. Ha studiato con Antonio Banfi, filosofo marxista, ha conosciuto fra gli altri Fidel Castro, Jean Paul Sartre, Gabriel Garcia Marquez, ha collaborato con Togliatti e molti altri. È morta il 20 settembre 2020 a Roma.

Rossana Rossanda ha lasciato una mole di interviste, libri (fra i tanti va ricordata la bella autobiografia “La ragazza del secolo scorso”, edita da Einaudi) e articoli che vanno riempiendo il sito https://www.rossanarossanda.it, creato proprio in occasione dei cento anni dalla sua nascita. Il sito contiene anche le registrazioni del convegno tenutosi per ricordare Rossana Rossanda e anche le altre iniziative che si terranno nei prossimi mesi.